1952, nasce il periodico “Il Montebaldo” (1920-2020 Centenario ANA Verona)

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Il primo numero del periodico mensile della Sezione A.N.A. di Verona fece la sua apparizione nel lontano luglio 1952. Si trattava di un periodico composto da quattro pagine di formato 34×24 cm., di color verde chiaro, ancora un po’ “timido”. Era diretto dal Dr. Capitano Orlando Spagnoli. Si diceva “timido”: certo ma vivo e denso di senti-menti patriottici e di fede: quindi era già un Alpino! La testata: “Il Montebaldo” evidenziava una delle realtà montane più belle ed amate del veronese. Dal punto di vista giornalistico non rappresentava dicerto una grossa realtà, con quella manciata di fogli: quattro in tutto. Il primo era dedicato ad eventi associativi di rilievo e ad un editoriale di fondo, il secondo era riservato alla vita associativa in senso generale e gli altri due riferiti, invece, alla cronaca dei vari Gruppi ed a notizie minute. Lentamente, cominciò a diventare un punto di riferimento preciso per gli allora 2.500 soci, pubblicando loro proposte, suggerimenti, mugugni, “rampogne”, ricordi, aspetti storici ed altro. Comunicazioni spesso legate alla lenta ripresa economica e sociale dell’Italia. Ecco, allora, qualche richiesta di lavoro (con la garanzia rappresentata dall’essere stato Alpino!), di combattenti, di dispersi, del ritorno delle salme di qualche Caduto, le “Veglie Verdi” organizzate dalla Sezione e così via. Se– a volte – la sua composizione richiedeva ai redattori un po’ di “fantasia” (non è mai mancata agli Alpini…) per il suo arrangiamento, molta più “fantasia” pretendeva la sua… gestione economica, che sovrastava come un incubo gli amministratori della Sezione! Ma poi, avveniva sempre il “Miracolo”: qualcuno dava un po’… d’ossigeno vitale! In occasione del suo decennale, verrà detto: «…il Montebaldo è la nostra creatura che abbiamo visto crescere fra noi, che abbiamo imparato ad amare e che è diventato un tutt’uno inscindibile con la nostra famiglia. Lentamente, ma con affettuoso attaccamento, si è insinuato nella nostra vita e tutti noi non potremo più distaccarcene. Ma come ogni altro figliolo esso ha bisogno di cure e di alimenti: ogni forma di collaborazione sarà utile e ben accetta…».Oggi, dopo oltre 50 anni di vita e di inchiostrazioni, mantiene identiche le sue funzioni; il giorno che tacesse vorrebbe dire che gli Alpini sono stati imbavagliati! Sono cambiati i direttori ed i redattori, a volte è solo cambiato il colore dei loro capelli, ahimè, ma lo spirito è rimasto sempre quello. Verso l’anno 1956, “Il Montebaldo” tentò di aumentare le pagine, ma solo saltuariamente. Qualche volta erano 6 – raramente – addirittura 8 pagine. Ma subito ecco gli amministratori a tirare le orecchie e si tornava alla norma. Nel 1980 cambiò la testata. Ma ecco che poi le esigenze redazionali cominciarono a prevalere e dall’anno 1982 le pagine diventarono 8,più raramente 16. In compenso le prime pagine erano spesso a colori, grazie soprattutto all’estro creativo dell’instancabile socio disegnatore Nane Ainardi, del Btg. Alpini “Trento”, 128ª Compagnia Mortai. Poco dopo si attestò sulle 16 pagine, assumendo anche un formato più piccolo (quello definitivo: A4).Venne spesso stampato a 4 colori, risultando più piacevole e gradevole: addirittura moderno! Avendo più pagine vi potevano apparire più articoli di fondo e di costume; acquistando, pertanto, una maggiore personalità ed assumendo, di conseguenza, uno spessore maggiore. Oggi è quello che sappiamo: 64 pagine ormai fisse, un giornale che è aumentato di spessore in tutti i sensi,  che mantiene fede ai suoi principi iniziali, di essere un giornale della vita associativa della sezione ANA Verona che oggi conta ben 200 gruppi e che ha saputo, nel tempo, rinnovarsi, aggiungendo sempre più notizie ed informazioni sia di carattere culturale che generale e che in qualche modo, indirettamente, riguardano anche noi alpini.

https://www.anaverona.it/documenti/il-montebaldo/category/2-montebaldo-1952

 

IlMontebaldo 01 luglio 1952.pdf
IlMontebaldo_Settembre_2020.pdf