Montagne di parole

0

…E trovare le parole giuste, che non debbano ripetersi in continuazione, da quelle che instancabilmente ci vengono martellate giornalmente a proposito del Covid19, il solo argomento sulla bocca e nei pensieri di tutti in questo momento, è impresa disperata.

Il virus pandemico ha perfino modificalo le sintassi grammaticali, di cui avevamo certezze fino a qualche tempo fa. 

Se ad esempio pensiamo alla parola “tampone” …  avevamo imparato che era una preparazione farmaceutica fatta di garze e cotone per arrestare le emorragie, ora per tutti il tampone corrisponde ad un altro significato.

Se poi ci riferiamo al significato di “positivo” era un tempo un aggettivo che si riferiva a validità, solidità, concretezza, e riferito ad un soggetto affidabile e sicuro, ora invece la parola positivo, malauguratamente, riguarda una persona che ha contratto il virus in forma più o meno lieve.

Purtroppo non passa giorno in cui nell’esplosione della “seconda ondata” un conoscente, un amico, non venga coinvolto. La sofferenza e lo smarrimento crescono di pari passo alla preoccupazione che, oltre alla salute, si comprometta il sistema familiare, con la perdita o la chiusura del lavoro, per la mancanza del sostentamento necessario.

In questo mare in tempesta, come ebbi a dire, abbiamo il dovere di portare un coraggioso ottimismo, un messaggio che sia oltre che di speranza anche di unità.

Unità Nazionale, unità di persone che si riconoscono uguali in questa avversità, unità associativa forte dura e tenace. Come vostro presidente sento forte dentro di me l’angoscia di vedere come all’interno dei gruppi si stia sviluppando una sorta di isolamento forzato, che potrebbe sfociare nella disgregazione. Baite chiuse, tesseramenti sospesi, manifestazioni a data da destinarsi.

Lo zaino è pesantissimo, ma non dobbiamo mollare per nessun motivo, dobbiamo essere pronti alla ripartenza, consapevoli che l’Alpino e l’Alpinità non possono morire per causa di un fantasma, ma anzi da questa avversità, dobbiamo trarre la forza, il coraggio e la determinazione per essere più forti e presenti di prima. 

Abbiamo in dote una grande forza che è quella del servire: anche in queste ore la nostra Protezione Civile si sta prodigando per servire.

Questo orgoglio associativo lo dobbiamo far crescere e sviluppare proponendo disponibilità di nuove forze da affiancare per far crescere anche numericamente questi volontari benemeriti.

“soffierà il vento forte e tornerà Il cielo chiaro dopo la tempesta, dopo la paura di essere perduti, tornerà la vita in questo mare…”.

Auguro a tutti i nostri soci, con un pensiero particolare a chi è andato avanti, alle loro famiglie, ai nostri reduci, ai nostri volontari di Protezione Civile, ai nostri militari in armi e ai nostri ammalati un santo Natale e un sereno 2021.

                                             Un forte abbraccio a tutti, il vostro presidente Luciano Bertagnoli