A Ponticello di Braies il ricordo dei 7 “bocia” travolti dalla valanga nel 1970

0

A PONTICELLO DI BRAIES IL RICORDO DEI 7 “BOCIA” TRAVOLTI DALLA VALANGA NEL 1970.

Come allora, c’è la neve. Assassina all’epoca, leggera quasi come una carezza sulle ferite dell’animo ancora aperte, oggi, nel 50° anniversario della tragedia della Croda Scabra dove sette alpini veronesi della 62^ Compagnia del Battaglione “Bassano” del 6° Reggimento Alpini persero la vita travolti da una valanga nel corso di un’attività addestrativa invernale in località Ponticello, nelle Dolomiti di Braies.

La tragedia, una delle vicende più tristi e drammatiche in tempo di pace, avvenne il 7 marzo del 1970 e lasciò attonita e sconvolta tutta la città. Questa mattina, i sette “bocia”, alpini di leva nella caserma di San Candido, morti poco più che ventenni, sono stati ricordati da una delegazione di un centinaio di alpini veronesi che si è ritrovata davanti al monumento eretto in loro ricordo a Ponticello di Braies, qualche chilometro a nord del celebre, omonimo lago.

“Ciao Fausto, Franco, Bruno, Luciano, Angelo, Vittorio, Luigi. Dopo 50anni siamo ancora qui”. Il presidente della Sezione veronese dell’A.N.A. Luciano Bertagnoli ha preso la parola ricordandoli uno per uno, chiamandoli per nome. Sono Franco Bagolin di Veronella, Fausto Baietta di San Pietro Carlano, Angelo Benedetti di Malcesine, Vittorio Bonfante di Gazzo Veronese, Bruno Pighi di Avesa, Luigi Rigo da Quinzano e Luciano Turata di Verona. Tutti classe 1949, tutti veronesi. “Di loro, nei registri sezionali non c’è praticamente traccia. Questo perché nelle Sezioni si registrano gli alpini al momento del congedo e loro questo momento non hanno fatto in tempo a viverlo. Ugualmente, hanno lasciato un solco indelebile nei nostri cuori”, spiega Bertagnoli.

Quella di oggi è la terza giornata del ricordo dall’inizio dell’anno del 50° dalla tragedia. In marzo è salita a Ponticello, dove è stato eretto in passato un monumento a ricordo dei sette, una delegazione di amici e alpini. A settembre, è toccato ai familiari e a una delegazione della 62^ Compagnia. Ieri, (dopo alcuni posticipi a causa dell’emergenza Coronavirus) è stata la volta della Sezione di Verona, accompagnata dal presidente della Sezione di Bolzano, dal deputato Diego Zardini, alcuni sindaci del territorio, la presidente della seconda circoscrizione (Borgo Trento, Parona, Avesa e Quinzano) Elisa Dalle Pezze.

“Siamo qui ancora una volta per salutarvi. La bellezza e la sciagura della neve, parte preponderante nella montagna, che ha sepolto questi nostri ragazzi a Croda Scabra, con volti ancora fanciulli, ci affascina e ci perseguita. È stato così anche al 40esimo”, ha aggiunto il presidente prima di scoprire il nuovo cippo in marmo e legno con le foto e i nomi dei sette alpini travolti nel ’70 che va ad aggiungersi alle lapidi erette negli anni. Alla cerimonia è seguita la messa celebreata sotto una fitta nevicata dal cappellano sezionale don Rino Massella.