Addio a Pier Carlo Baroni, fu la colonna portante del gruppo Alpini artiglieri di Bosco Chiesanuova

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Si svolgeranno oggi 23 Marzo, in forma strettamente privata con la benedizione della salma e una breve preghiera i funerali di Pier Carlo Baroni,76 anni, deceduto venerdì 20 Marzo e conosciutissimo in paese per il suo costante e lungo impegno nel gruppo Alpini. «Credo di interpretare il sentimento di tutti voi nel porgere alla famiglia le condoglianze a nome dell’intero paese», ha annunciato venerdì sera il sindaco Claudio Melotti sul canale Telegram che ha aperto con i cittadini per l’emergenza Covid-19. «Vi segnalo che sono stato raggiunto anche da una telefonata del presidente della sezione di Verona dell’Associazione nazionale Alpini Luciano Bertagnoli, che mi ha manifestato profondi sentimenti di cordoglio e di vicinanza ai familiari del defunto e alla nostra comunità così come hanno fatto tutti i Sindaci dell’altipiano della Lessinia». In ragione dei provvedimenti governativi adottati per l’emergenza in corso, Carlo riposerà nel cimitero di Bosco Chiesanuova dopo una breve cerimonia che avrà luogo sul posto,alla presenza dei soli familiari.«Ho sempre avuto particolare simpatia nei confronti di Carlo», aggiunge il sindaco Melotti, «diventata affetto da quando il 4novembre 2016 ha portato al cimitero sulle sue braccia le spoglie mortali di mio zio Serafino,caduto nella seconda Guerra mondiale, alpino come lui. Lo ricorderemo per il suo spirito di attaccamento dimostrato nei riguardi del Gruppo alpini di Bosco Chiesanuova. Manifesto i sentimenti di cordoglio miei personali e dell’amministrazione comunale agli Alpini.Faccio ancora fatica a credere che Carlo abbia appoggiato lo zaino a terra», commenta il capogruppo degli alpini di Bosco Fabiano Prati,«era la colonna portante del gruppo per la sua generosità, disponibilità, dedizione, simpatia, allegria che caratterizzano un Alpino,anzi un Artigliere con la «A«maiuscola come era lui. Ha dato anche un grosso aiuto morale ad un giovane capogruppo come me. Mi mancherà così come mancherà a tutti. Non l’ho mai visto arrabbiato ma sempre con il sorriso, pronto a dire di sì a tutti quelli che chiedevano un aiuto, gli alpini per primi,». Era stato operaio comunale, aveva fatto l’autista dello scuola bus e poi, fino alla pensione era stato camionista in Amia: un lavoro che lo portava a girare per tutti i paesi della Lessinia e lo aveva fatto conoscere e apprezzare anche oltre i confini del suo paese: «La nostra Osteria Baita era la sua seconda casa: lì tutto ancora parla di lui, dagli interventi in cucina a quelli in sala. Se c’era un problema era Carlo che bisognava chiamare ed era sempre lui che lo risolveva, ma sempre dietro i riflettori», con clude il capogruppo.

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