Augusto Castellani è andato avanti.

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Augusto Castellani è andato avanti.
Classe 1919 Augusto Castellani era il reduce più longevo degli alpini di Caldiero e tra gli ultimi rimasti della nostra sezione.
Augusto Castellani venne arruolato nella 57esima compagnia del battaglione “Verona” della divisione Tridentina. Il battaglione era soprannominato anche battaglione “CìMì” e tutti i reduci veronesi che ne hanno fatto parte, tra questi anche Augusto Castellani, andavano fieri di quel soprannome. Il reparto era formato in prevalenza da alpini provenienti dalle montagne , dalle colline ed anche dalla pianura della provincia di Verona; vi erano inoltre alpini di Reggio Emilia e Modena provenienti dall’appennino tosco-emiliano ma anche alpini della provincia di Brescia e qualcuno da quella di Bergamo. Quando un ufficiale si rivolgeva agli alpini veronesi per affidare qualche incarico difficoltoso oppure pericoloso, avevano l’abitudine di rivolgersi al superiore nella forma dialettale con la domanda: “Cì ? Mì?” (Chi? Io?), da quì il soprannome battaglione “CìMì”.
Dopo un periodo di addestramento in Val di Vizze nel giugno 1939 il battaglione si trasferì nei pressi di Gignod in Val d’Aosta e poi nell’ autunno dello stesso anno a Castellamonte nel Canavese. Nel maggio 1940 il battaglione partì da Castellamonte per raggiungere le pendici sud-ovest del Monte Bianco in Val Veny verso il Colle de la Seigne in territorio francese.
Rientrato dal fronte Occidentale in autunno del 1940 il battaglione venne poi inviato in Albania. Su quel fronte Augusto Castellani conobbe anche Mario Rigoni Stern in quanto la compagnia del sergente di Asiago (battaglione “Vestone”) era a stretto contatto con quella di Augusto Castellani e rimase poi grande amico dello scrittore per tutta la vita.
In Albania Castellani si ammalò di tifo oltre a subire ferite per il congelamento dei piedi e proprio a causa di queste sue precarie condizioni di salute fu poi congedato.
Nell’ ultima intervista rilasciata al nostro centro studi, proprio un anno fa, Augusto Castellani dimostrava di avere ancora una lucida e ferrea memoria.