Carlo Marchiori

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Il col. Carlo Marchiori (1869-1949)

La lunga presidenza Marchiori (1920-1933)

Se l’amor di Patria e la natura umana sostenute da Luigi Sancassani, furono le basi su cui fu fondata la Sezione veronese dell’A.N.A., spetta al secondo presidente, Carlo Marchiori, l’evoluzione strutturale dell’edificio associativo, a cui farà seguito l’affermazione di Verona, tra le prime tre sezioni meglio organizzate in ambito nazionale. Classe 1869, Carlo Marchiori nasce a Verona il 30 giugno di quell’anno. Ammesso all’accademia militare di Modena, ne uscì, appena diciannovenne nel 1888 con il grado di Sottotenente. Partecipò alla battaglia di Adua agli ordini del Colonnello Menini, leggendario comandante del Battaglione Alpini Africa, guadagnandosi una medaglia di bronzo al valor militare. Dato per morto, ritornò miracolosamente dopo oltre un anno di prigionia e venne promosso Capitano. Allo scoppio del primo conflitto mondiale, il Maggiore Marchiori partì per il fronte al comando del Battaglione Alpini Cividale, partecipando tra l’atro ai duri combattimenti dell’estate del 1915 nella zona del Monte Nero finendo ricoverato in ospedale per malattia da sfinimento. Nel 1916, lo troviamo tenente colonnello alla testa del 218° Reggimento Fanteria, durante il ciclo operativo contro Cima 12, sulle Prealpi Vicentine. A conflitto ultimato, immancabilmente è tra i primi fondatori dell’A.N.A. veronese. Di lui, si disse, che possedeva la rara dote di saper coniugare la dura disciplina con dosi di grande umanità. Chi ebbe la fortuna di conoscerlo ne ricorda l’ascendente, la peculiare bontà, l’inflessibilità nella giustizia, nella rettitudine come nell’onestà. Amato e stimato dai suoi Alpini come un padre, tanto da assurgere al titolo di “papà degli alpini veronesi, sostenne la carica sezionale per un decennio. Si spense l’11 marzo 1949. Nel 1958, la Sezione A.N.A. di Verona, gli dedicò un busto bronzeo ad opera dello scultore bovolonese Egisto Zago.