Il Sacrario Militare di Verona riapre le porte alla Città.

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Ogni quarta domenica del mese con Alpini volontari disponibili a fornire spiegazioni e la possibilità di …vivere l’esperienza di una “visita emozionale” 

Il Sacrario Militare di Verona, aperto alla cittadinanza grazie agli Alpini veronesi, è la riprova di come la memoria per la storia e per le storie legate alla vita e alla morte di questi giovani soldati della Grande Guerra, hanno per noi un valore fondante unico e trascendente.

“Riapriamo queste porte ed invitiamo tutti i cittadini, soprattutto i giovani, ad un silente raccoglimento per abbracciare le vittime presenti all’interno del mausoleo che oggi, grazie al lavoro dei volontari qualificati del nostro Centro Studi ANA e alla collaborazione degli studenti del liceo Copernico, hanno recuperato la loro storia, la loro paternità”, spiega il presidente dell’ANA Verona Maurizio Trevisan.

Ed è stato proprio così in questi primi tre mesi di apertura: un centinaio di visitatori a domenica, attenti alle spiegazioni, curiosi e pro-attivi alla “visita emozionale” e soprattutto sensibili a quanti nel Sacrario riposano per l’eternità.

Qualcuno solo curioso perché questo tempio veniva aperto raramente e solo in occasioni di celebrazioni nazionali, qualcuno invece molto provato da emozioni lontane ma ricorrenti, altri ancora ammutoliti dalla solennità del luogo; comune denominatore per tutti un senso profondo di rispetto e di riconoscimento del sacrificio offerto il più delle volte da ragazzi poco più che maggiorenni.

 “La riapertura mensile al pubblico del Sacrario Militare di Verona è il primo tassello di un progetto che l’ANA Verona vuol portare avanti. Si sta studiando un programma da divulgare nelle scuole di ogni ordine e grado di Verona e provincia, per la valorizzazione di questo e di altri monumenti cittadini con l’obiettivo di inserirli fra le mete delle gite scolastiche individuando percorsi specifici che partano da o arrivino a questo luogo di ricordo: storia, arte, architettura, geografia, educazione civica e molto altro devono potersi fondere lungo la strada che porta al Sacrario Militare”.

                                                                                                                Giovanni Governo