Pellegrinaggio sezionale al rifugio Scalorbi

0

L’ultima domenica di agosto, come da tradizione, gli alpini della Sezione di Verona si ritrovano nell’alta Val d’Illasi, presso il rifugio Scalorbi, per l’annuale Pellegrinaggio in ricordo dei caduti alpini. Come ogni anno sono davvero in tanti, alpini e non alpini, che partecipano a questo evento, organizzato dagli alpini della Zona Val d’Illasi, considerando che per raggiungere il rifugio Scalorbi e la chiesetta dedicata “Ai Morti Alpini” bisogna percorrere a piedi la salita lunga quasi 6 chilometri che parte dal rifugio Revolto. Apprezzato e insostituibile lo sforzo organizzativo sostenuto dagli alpini e dalla Protezione Civile della Val d’Illasi che ha garantito il ponte radio tra i due rifugi, il servizio trasporto borse per i concorrenti della gara podistica 7° Trofeo Caduti Alpini della Val d’Illasi alla memoria dell’Alpino Mario Meneghello e il servizio navetta per quanti impossibilitati a raggiungere Scalorbi camminando. La partenza della gara alle ore 09.15 (un po’ in ritardo per aspettare l’arrivo dell’ambulanza) e dopo neanche 29 minuti il primo concorrente Stoppele Michele giungeva all’arrivo distanziando di qualche secondo Soprana Mirco e Segala Filippo, terzo arrivato. Quest’anno è stata notevole la partecipazione femminile e anche gli over 70 non mollano la presa. Alle 10.30 si sono svolte le premiazioni di tutte le categorie e l’assegnazione del Trofeo, definitivamente assegnato al Gruppo di Badia Calavena in quanto vincitore per la terza volta. Dopo le premiazioni si è svolta l’alzabandiera e la sfilata verso la chiesetta con quaranta gagliardetti, il Presidente Sezionale Trevisan, molti Consiglieri Sezionali e tanti alpini. Alle 11.30, dopo gli interventi delle autorità, tra i quali il sindaco di ALA e alla presenza di numerosi sindaci della Val d’Illasi, Don Rino Massella ha celebrato la S. Messa, animata dal Coro Alpino “El Biron” di San Giovanni Ilarione. Poco sotto Scalorbi, presso Malga Campobrun, era allestita la cucina alpina, per il tradizionale rancio, che ha fatto terminare in festa una giornata intensa di sport, memoria e commozione.                                                     Roberto Meneghello